Occorre intervenire sullo stile di vita nelle varie fasi della prevenzione per salvaguardare i pazienti oncologici. Per favorire la diagnosi precoce ed evitare ricadute, le associazioni sono già impegnate in progetti di sensibilizzazione, screening e reinserimento sociale, ma serve una maggiore consapevolezza sulle vaccinazioni, che consentono di proteggersi da infezioni come Pneumococco, Fuoco di Sant’Antonio, Virus respiratorio sinciziale, così come contro il Covid e l’influenza. Questi possono colpire più frequentemente i pazienti fragili, causando effetti più gravi. Questi aspetti sono emersi nell’incontro scientifico-istituzionale svoltosi al Ministero della Salute”Protezione vaccinale nei pazienti fragili e a rischio. Focus sui malati di cancro”, organizzato da Aristea con il contributo non condizionato di GSK.
I NUMERI CRESCONO DEI TUMORI IN ITALIA – Nel 2023, in Italia, si stimano 395mila nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600). In tre anni l’incremento è di oltre 18mila casi. Il tumore più frequentemente diagnosticato è stato il cancro al seno (55.900), seguito dal cancro del colon-retto (50.500), dal cancro del polmone (43.800), dal cancro alla prostata (41.100) e dal cancro della vescica (29.700) (dati ISS). Per questi pazienti è fondamentale acquisire consapevolezza e avere un facile accesso alle vaccinazioni: come rileva l’Oms, molti decessi sono ancora causati da malattie infettive prevenibili, soprattutto tra i pazienti immunocompromessi e quelli con comorbidità.
NUOVE OPPORTUNITÀ VACCINALI – La disponibilità di nuovi vaccini contro l’Herpes Zoster e il virus respiratorio sinciziale offre importanti opportunità. La probabilità di sviluppare un’infezione da Herpes Zoster in un paziente affetto da tumore del cavo orale, dell’esofago, dello stomaco, del colon-retto, del polmone, della mammella, dell’ovaio, della prostata, del rene e della vescica è infatti superiore del 10-50% rispetto alla popolazione generale; inoltre tale infezione può pregiudicare la prosecuzione della terapia. Il nuovo vaccino ricombinante adiuvato può essere somministrato anche a soggetti immunocompromessi. Il Virus Respiratorio Sinciziale nei Paesi industrializzati, negli adulti, provoca ogni anno oltre 420mila ricoveri e 29mila decessi, con un elevato rischio di malattie gravi nei soggetti immunocompromessi. Il primo vaccino per adulti, recentemente disponibile, ha dimostrato un’efficacia straordinaria nei soggetti con patologie concomitanti, con una riduzione del 94,1% della malattia grave da RSV e un’efficacia complessiva del vaccino dell’82,6%. Per incentivare la prevenzione attraverso i vaccini, l’On. Luciano Ciocchetti, Vice Presidente XII Commissione Affari Sociali della Camera, nonché Presidente dell’Intergruppo One Health, ha accolto con favore le istanze promosse dalla comunità scientifica e dalle associazioni dei pazienti, sottolineando l’impegno nel promuovere l’integrazione tra ospedale e territorio. Sarà infatti possibile estendere le vaccinazioni anche alla rete delle farmacie, che potranno farsi guidare dai centri vaccinali delle Asl. Nel biennio 2025-2026, inoltre, ci sarà la riorganizzazione del sistema sanitario territoriale con la piena attuazione del DM 77 che vedrà la partenza delle case di comunità, che saranno presenti sul territorio, una ogni 50 migliaia di abitanti e rappresenterà il punto di riferimento nella relazione con i pazienti, rendendo la sanità meno ospedaliera. Riunendo reti territoriali e ospedaliere sarà possibile delineare percorsi definiti e una cura efficiente dei pazienti.
DA INCONTRADONNA UN MANUALE SULLA SALUTE, UN DISCO VACCINALI, PODCAST E CAMPAGNE SOCIALI – “IncontraDonna crede fermamente nella prevenzione primaria come strumento di riduzione del rischio, sia nella popolazione sana che in quella oncologica. Le vaccinazioni sono uno straordinario veicolo di salute. Quella per il Papilloma Virus (HPV) è in grado di combattere 6 tipi di cancro ed è fortemente consigliata soprattutto nella popolazione giovane con un attivo bando delle Regioni. La vaccinazione contro l’Herpes Zoster evita complicazioni anche gravi in una popolazione già fragile come quella oncologica – spiega la Prof.ssa Adriana BonifacinoPresidente della Fondazione IncontraDonna – A questo scopo abbiamo realizzato il podcast #NON GIOCARE CON IL FUOCO volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vaccinazione contro l’Herpes Zoster. Abbiamo lanciato il Disco del calendario vaccinale, un progetto che promuove il nuovo piano vaccinale e ne incoraggia l’adesione. Inoltre, è in fase di elaborazione la nuova edizione del Frecciarosa-Vademecum della Salute 2024, aggiornato ogni anno e distribuito sui treni da volontari e medici disponibili per consultazioni a bordo treno e online. Sosteniamo le istituzioni nella diffusione della cultura della prevenzione e della vaccinazione. Chiediamo loro, però, di elaborare e diffondere i dati sulle coperture vaccinali e sulle effettive disponibilità presso i centri vaccinali e le Asl, di rafforzare i servizi di prevenzione vaccinale sfruttando gli strumenti digitali e soprattutto del territorio (ad esempio vaccinando nelle farmacie di servizio come previsto dal il DM77)”.
VACCINI E TRATTAMENTI INTEGRATI NEI PROGRAMMI ONCONAUT – “La protezione della salute immunitaria può essere raggiunta con due strumenti importanti: vaccinazioni e trattamenti integrati per migliorare lo stile di vita – punti salienti Stefano GiordaniDirettore Scientifico dell’Associazione Onconauti – L’Associazione Onconauti agevola le vaccinazioni dei pazienti nelle proprie sedi con sportelli dedicati. Nei pazienti sottoposti a follow-up oncologico, infatti, il rischio principale è la comparsa di secondi tumori: il 20% delle nuove diagnosi di tumore riguarda pazienti già affetti da tumore in precedenza o sottoposti a follow-up oncologico. Per questo serve anche la sensibilizzazione sui tumori virus-correlati, che individui nella vaccinazione uno strumento fondamentale. Inoltre, siamo impegnati in programmi volti al miglioramento dello stile di vita con attività fisica, riduzione dello stress, corretta alimentazione. Questi percorsi riabilitativi integrati possono dare un contributo in sinergia con le vaccinazioni”.
UN NUOVO RAPPORTO TRA MEDICO E PAZIENTE GUIDATO DALLA SALUTE DELLA DONNA – “L’impegno di Salute Donna si sviluppa in diverse direzioni, tra cui il sostegno all’Intergruppo parlamentare per la lotta ai tumori, che coinvolge 150 parlamentari di Camera e Senato guidati dall’On. Vanessa Cattoi e il Sen. Guido Quintino Liris – spiega Anna Maria MancusoPresidente della Salute delle Donne – L’obiettivo è comunicare ai cittadini come orientarsi di fronte alla disinformazione e indurre la comunità scientifica e le istituzioni a considerare il paziente in modo olistico, nelle sue molteplici esigenze, oltre la sola malattia. Per far fronte alla limitata comunicazione tra medico e paziente, si potrebbe valorizzare il ruolo dell’infermiere, degli altri operatori sanitari, delle ASL e delle stesse associazioni. Il nuovo modello di comunicazione proposto prevede anche l’invito alle vaccinazioni che proteggono dalle malattie trasmissibili che possono aggravare le patologie oncologiche. La nostra associazione, a questo proposito, si è distinta per il libretto realizzato durante la pandemia volto a guidare i pazienti oncologici nella vaccinazione anti-covid, in un momento di grande disorientamento”.
DA FAVO L’INVITO A COINVOLGERE MEDICI E FARMACISTI – “La vaccinazione nei malati di cancro è uno strumento fondamentale per prevenire malattie che potrebbero avere conseguenze più gravi in questa popolazione – sottolinea Marcella MarlettaMembro del Comitato Esecutivo FAVO – La diffusione delle vaccinazioni può essere favorita dall’inserimento nei nuovi percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali e dall’aggiornamento dei LEA, soprattutto ora che il calendario vaccinale può essere rapidamente aggiornato sulla base dell’evidenza scientifica e dell’innovazione. Per fronteggiare la fatica vaccinale conseguente alla pandemia è necessario un ruolo formativo, operativo e organizzativo degli oncologi ospedalieri, dei medici di base e dei farmacisti, che possano invertire il trend di sfiducia e raggiungere adeguati obiettivi di copertura vaccinale. Sarà importante la sensibilizzazione dei medici stessi sull’offerta dei vaccini e sulla loro sicurezza, nonché la formazione per il corretto utilizzo da parte degli operatori sanitari dell’Anagrafe regionale vaccinale e del Fascicolo sanitario elettronico per consentire ad ogni professionista di poter prendere visione e aggiornare lo stato vaccinale dei pazienti”.
I TRE PIANI DI PREVENZIONE LILT, CON LE VACCINAZIONI AL CENTRO – “La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha nella prevenzione la sua missione e la sviluppa su tre livelli – sottolinea il prof. Giuseppe ToniniCoordinatore del Comitato Scientifico Nazionale LILT – La prevenzione primaria si basa sulla sensibilizzazione ad uno stile di vita sano per ridurre l’incidenza del cancro. Nella prevenzione secondaria, la diagnosi precoce dei tumori viene promossa attraverso programmi di screening organizzati per individuare la malattia nelle sue fasi iniziali. In caso di diagnosi, la LILT attiva anche la prevenzione terziaria con servizi di supporto psicologico, gruppi di autoaiuto e programmi di riabilitazione fisica, oltre a progetti formativi specifici per i caregiver. In ognuna di queste fasi restano centrali le vaccinazioni contro infezioni dagli effetti potenzialmente molto dannosi: la LILT, in collaborazione con la comunità scientifica, fornisce materiale informativo e la possibilità di indirizzare i pazienti ai centri giusti nelle diverse città italiane. La LILT, inoltre, si dedica anche alla ricerca scientifica, elemento chiave nella lotta contro il cancro”.
IL CONFRONTO CON IL MINISTERO – L’incontro scientifico-istituzionale “La tutela vaccinale nei pazienti fragili e a rischio. Focus sui pazienti oncologici” aperto con i saluti istituzionali del Prof. Francesco Saverio Mennini, Capo del Dipartimento della Pianificazione, dei Dispositivi Medici, del Farmaco e delle Politiche a favore del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute. Con la moderazione del giornalista scientifico Daniele Della Seta si sono susseguite quattro tavole rotonde. Nel primo “Investimenti nella prevenzione come tutela della salute e forma di risparmio pubblico” è intervenuto il Sen. Francesco Zaffini, Presidente della X Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale del Senato; Sen. Daniele Mancae il sen. Elisa Pirro, membri della V Commissione Bilancio del Senato; On. Luciano Ciocchetti, Vice Presidente XII Commissione Affari Sociali, Camera; On. Gian Antonio Girelli e Acceso. Simona Loizzo, membri XII Commissione Affari Sociali, Camera; On. Nicola Ottaviani, Segretario V Commissione Bilancio, Tesoro e Pianificazione, Camera. Sono intervenuti nella sessione che ha messo a confronto i diversi modelli regionali Guido BertolasoAssessore alla Sanità della Regione Lombardia; Luca ColettoAssessore alla Sanità e alle Politiche Sociali della Regione Umbria; Claudio D’AmarioDirettore dell’Assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo; Roberto Ieraci, Membro del Gruppo di Lavoro Strategie vaccinali della Regione Lazio. La tavola rotonda scientifica ha visto la partecipazione del Prof. Massimo AndreoniDirettore Scientifico SIMIT; Andrea MandelliPresidente FOFI; Roberto ParrellaPresidente SIMIT; Alessandro Rossi, Presidente SIMG; il prof. Carlo Signorelli, Presidente NITAG; il prof Roberta Siliquini, Presidente del SItI; il prof. Giuseppe Tonini, Delegato AIOM. La parte associativa dei pazienti ha coinvolto la Prof.ssa Adriana BonifacinoPresidente della Fondazione IncontraDonna; Stefano GiordaniDirettore Scientifico dell’Associazione Onconauti; Anna Maria MancusoPresidente della Salute delle Donne; Marcella Marletta, Membro del Comitato Esecutivo FAVO; il prof. Giuseppe ToniniCoordinatore del Comitato Scientifico Nazionale LILT.