Intervista al Chief Marketing Officer di SACE: “In Italia si investono 18 euro pro capite in innovazione, contro i 150 euro della Germania”. Ne parliamo a SIOS24 Summer il 20 giugno
Un cambio di passo, il cambiamento che irrompe per dare la spinta decisiva all’innovazione e alla transizione energetica. RUBAREil gruppo assicurativo-finanziario italiano direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e specializzato nel supporto alla competitività delle imprese e del tessuto economico nazionale in Italia e all’estero, ha compiuto un vero e proprio balzo in avanti, grazie al piano industriale INSIEME 2025, dedicato al supporto delle PMI non solo per le attività di export all’estero, ma anche per gli investimenti in innovazione e sostenibilità. Un contesto in cui Startup e Fondi di Venture Capital giocano un ruolo determinante e l’Open Innovation è un driver essenziale di sviluppo.
Ne abbiamo parlato con Antonio Frezza Direttore Marketing, Vendite PMI & Property Management Solutions SACE. Frezza sarà presente alla SIOS24 Estate a Roma – l’evento StartupItalia di cui SACE è Main Partner – per illustrare gli strumenti e i servizi a supporto dell’innovazione delle imprese, aiutandole a cogliere in sicurezza tutte le opportunità di business offerte dal mercato. Un contesto in cui il cuore pulsante dell’innovazione sono le Startup, ovvero le PMI del futuro.
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Antonio Frezza Direttore Marketing, Vendite PMI & Property Management Solutions SACE
Frezza, come si evolve la missione di SACE a supporto delle imprese italiane?
Da qualche anno è in atto una profonda riformulazione dei nostri ambiti di intervento. La svolta è avvenuta durante il Covid quando il Governo ci ha chiesto di supportare le aziende italiane; dopo la Pandemia si sono aggiunti la guerra in Ucraina e la crisi energetica, rendendo il nostro supporto ancora più importante. Prima di allora il nostro impegno era caratterizzato principalmente dal supporto all’export delle aziende italiane all’estero. Oggi siamo un partner dell’innovazione a 360 gradi.
Come hai iniziato a collaborare?
Abbiamo definito il nuovo piano industriale “INSIEME 2025”, che orienta le scelte strategiche e il modello di business nel triennio 2023-2025 con l’obiettivo di accelerare l’evoluzione del Sistema Paese verso un paradigma di crescita più sostenibile. Un supporto concreto alle PMI italiane nel loro percorso di investimenti in innovazione e sostenibilità, due ambiti necessari per mantenerle competitive in Italia e all’estero.
Su quali presupposti è stato sviluppato il piano industriale?
Ci siamo dedicati all’ascolto delle esigenze delle aziende, al dialogo con gli imprenditori, allo studio del contesto per comprendere l’impatto degli investimenti delle PMI italiane in tecnologie, innovazione e processi sostenibili. Abbiamo presentato i risultati della ricerca a Cernobbio | The European House Ambrosetti.
Con quali prove?
Chi investe in innovazione e sostenibilità è più competitivo, sia in Italia che all’estero, controllando quote di mercato maggiori e innescando un effetto moltiplicatore sugli investimenti. La Dual Transition green e digitale (Twin Transition) aumenta la propensione delle PMI all’export e le porta a essere più resilienti, lungimiranti e consapevoli. Ma soprattutto più produttive e competitive, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
Quali strumenti finanziari avete sviluppato per sostenere l’innovazione?
Abbiamo esteso il supporto alle aziende nazionali con programmi come Garanzie Futuro e Garanzie Green, dedicandoci agli investimenti nazionali a supporto dell’innovazione tecnologica, del processo di digitalizzazione, delle infrastrutture e dello sviluppo ecosostenibile. Inoltre, abbiamo strutturato percorsi formativi per accrescere il livello di competenze manageriali.
In quale fase stanno vivendo le aziende italiane?
Oggi le aziende italiane sono passate dalla fase di resilienza necessaria durante la pandemia, a una maggiore consapevolezza e lungimiranza. Ma i numeri non sono ancora soddisfacenti.
Cosa dicono i numeri sulle PMI e sugli investimenti in innovazione?
Parlando di PMI italiane, solo il 30% di esse investe stabilmente in innovazione e tecnologie. Il nostro compito è proprio quello di accompagnare il restante 70% in un percorso di crescita progressiva. In questa transizione, le Startup assumono un ruolo fondamentale.
Come possono le startup facilitare il percorso di crescita delle PMI?
Le startup sono le PMI del futuro, il cuore pulsante della transizione tecnologica e green che le aziende italiane devono necessariamente intraprendere. Attualmente, solo le grandi aziende e le grandi corporation investono in progetti e fanno innovazione aperta con le startup innovative. I numeri delineano un quadro molto chiaro, su cui intervenire: in Italia si investono appena 18 euro pro capite in innovazione, mentre in Francia la quota cresce a 40 euro e in Germania a 150 euro. Questi numeri devono cambiare.
Cosa può fare SACE in questo contesto?
Inizialmente, Startup e Venture Capital non ci conoscevano, così abbiamo avviato un dialogo per capire quali strumenti servono per crescere. Abbiamo attivato un progetto di co-design con una ventina di Fondi di Venture Capital, riuniti nella nostra Casa delle Imprese a Milano: ci siamo confrontati per definire la partecipazione di SACE e supportare il settore, con nuove soluzioni finanziarie e servizi innovativi. Partiamo da una certezza condivisa: l’innovazione è essenziale non solo dal punto di vista della produttività, ma anche per aumentare la competitività. E qui SACE gioca un ruolo decisivo per il sistema delle PMI italiane e per tutti i protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione.
Quali sono gli ambiti prioritari su cui intervenire?
È tempo di cambiare passo e in SACE abbiamo attivato programmi di garanzia per incentivare terze parti a investire in Startup e anche in progetti rischiosi. Possiamo abilitare strumenti di supporto al Venture Capital per attrarre più fondi di investimento.
Con riferimento alle PMI, quali sono le tempistiche per ridurre i gap di investimento?
Due anni fa SACE serviva 20.000 PMI italiane, ma oggi il piano industriale punta a raggiungere quota 65.000 entro il 2025, garantendo 111 miliardi di risorse. Ma allo stesso tempo è necessario creare un ecosistema digitale a supporto delle PMI, aperto a prodotti di terze parti, complementari alla nostra offerta.
Come si può rafforzare questo processo di apertura e innovazione aperta?
Abbiamo una piattaforma digitale per informare le PMI sulla necessità di innovare e sul percorso da seguire. Una piattaforma aperta ai nostri partner che potranno offrire alle PMI i loro servizi e supporto per l’innovazione e la transizione energetica (ad esempio consulenza, verifica del rating ESG, creazione di business plan per edifici a impatto zero, ecc.).
Antonio Frezza illustrerà nel dettaglio la mission di SACE a SIOS24 Summer al Gazometro il 20 giugno. I nuovi strumenti finanziari al servizio di PMI e Startup e il rapporto di stimolo e collaborazione con i Fondi di Venture Capital.