La carne rossa provoca il cancro? Quale dieta dovresti seguire se sei in terapia contro il cancro? L’attività sportiva può davvero prevenire l’insorgenza di queste malattie oppure, nel caso di pazienti già colpiti, contribuire positivamente successo e tollerabilità alle terapie?
Di fronte alle numerose domande che sorgono intorno alle questioni legate alla salute, OncoPrecisioneil portale di riferimento per promozione e diffusione dell’oncologia di precisionecerchiamo di fare chiarezza su una questione delicata e di primaria importanza, ovvero l correlazione tra un corretto stile di vita e la possibilità di sviluppare o meno una malattia oncologica. Lo fa attraverso la propria esperienza Direttore Scientifico, medico oncologo Sergio Del Biancoche evidenzia alcuni aspetti da considerare sia a livello di prevenzione che di cura, sottolineando poi l’importanza acquisita nel tempo dall’iniziativa microbiota intestinale.
Secondo una recente ricerca pubblicata su Medicina BMCil rischio relativo di ammalarsi di cancro può in alcuni casi possono scendere fino al 30%.la prova di come adottare sane abitudini nella vita quotidiana possa davvero fare la differenza:”Ciò non significa che una dieta sana, come quella mediterranea, prevenga l’insorgenza della malattia in ogni circostanza, purtroppo, poiché sono diversi gli aspetti che contribuiscono, non ultimo la predisposizione genetica; ma ciò non significa nemmeno che mangiare latticini e carne rossa porti inevitabilmente allo sviluppo del cancro, anche se questi alimenti dovrebbero essere sempre consumati con moderazione. Non è affatto necessario ricorrere al terrorismo psicologico o demonizzare cibi o abitudini, ma è fondamentale essere consapevoli di quanto uno stile di vita sano possa giovare alla nostra salute.”, commenta Sergio Del Bianco, Direttore Scientifico di OncoPrecision.
Va considerato, infatti, sottolinea Del Bianco, che in generale e salvo casi particolari, eliminare completamente un alimento non è sempre positivo per l’organismo, ma ci sono alcuni componenti della dieta che, pur non avendo una responsabilità diretta la comparsa di un tumore, possono “rendergli la strada più facile”: tra questi troviamo il carni rosse, latticini e loro derivati, zuccheri e grassi in eccesso, carboidrati raffinati, farine bianche, cibi pronti di origine industriale, fritture e l’alcol.
Il ruolo del microbiota intestinale nei pazienti oncologici
“Un discorso diverso va però fatto nel caso dei pazienti già affetti da malattia oncologica che si sottopongono a un trattamento chemioterapico o immunoterapico e che quindi devono proteggere il proprio organismo e renderlo il più capace possibile a sopportare questo stress e a rispondere positivamente alle cure. In questo caso gioca un ruolo fondamentale il microbiota intestinale, il cui ruolo viene sempre più scoperto e che può migliorare la tollerabilità del paziente e ridurre gli effetti collaterali delle terapie”continua Del Bianco.
Il microbiota intestinale lo è l’insieme dei microrganismi presenti nell’intestino di persone, che svolgono un compito essenziale per la salute dell’organismo, con funzioni protettive, metaboliche e strutturali strettamente collegate sistema immunitario. IL disbiosi intestinaleal contrario, a causa di aalimentazione errataUN stile di vita sedentario e tutto’consumo eccessivo di alcol e fumopuò contribuire allo sviluppo di alcuni patologie infiammatoriecompresi i tumori (nel 20% dei casi associati a disbiosi).
Al contrario, a dieta non proinfiammatoria e basato su alimenti come frutta e verduraIL proteine magre, legumi, amidi complessi e omega-3 può favorire la crescita di batteri intestinali benefici, migliorando così la risposta ai trattamenti e riducendo gli effetti collaterali. Ciò significa che, perfezionando la composizione del microbiota intestinale, le cure oncologiche (farmaci chemioterapici, immunoterapia o chemioterapia) potrebbero avere un meglio per il paziente.
“In oncologia di precisione, lo stile di vita gioca un ruolo cruciale nel massimizzare l’efficacia delle cure e renderle più tollerabili per l’organismo: mangiare sano, praticare sport e prendersi cura del proprio benessere mentale sono alleati preziosi nel processo di guarigione, anche se non lo sappiamo. dobbiamo dimenticare che, poiché ogni persona è un caso diverso, ogni trattamento deve essere personalizzato e il percorso da seguire deve essere delineato in base al paziente che abbiamo di fronte”concludere Del Bianco.